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 Alla faccia dei Siciliani e dei precari!

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Francesco B.
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MessaggioTitolo: Alla faccia dei Siciliani e dei precari!   Alla faccia dei Siciliani e dei precari! Icon_minitimeMer Ago 27, 2008 11:11 am

L’aumento negli ultimi anni dell’era Cuffaro documentato da un rapporto della Corte dei Conti


Sicilia, aumenti del 115% agli assessori


In tre anni stipendi raddoppiati e infornata di precari:
conti a rischio con il federalismo



ROMA — C'è un numero che da solo spiega perché il federalismo fiscale
e la Regione siciliana non possono andare d'accordo. Si trova a pagina
57, riga 6, di un rapporto appena sfornato dalla Corte dei conti dove
si denuncia che nel triennio 2005-2007 l'indennità di carica per i
componenti della giunta regionale è aumentata del 114,77%. C'è scritto
proprio così: +114,77%. Mentre nel Paese infuriava la bufera sui costi
della politica, mentre a Roma si cercava di salvare la faccia
proponendo sforbiciate qua e là, mentre Romano Prodi tagliava del 30%
il suo stipendio e quello dei suoi colleghi, la spesa per l'indennità
degli assessori siciliani magicamente più che raddoppiava. Con il
risultato che oggi un componente della giunta regionale guadagna più di
un ministro. Chi è assessore e deputato regionale porta a casa più di
14 mila euro netti al mese. Gli assessori esterni se ne devono invece
far bastare 11 mila o giù di lì. Il loro stipendio è infatti di
18.120,70 euro lordi al mese: 217.448 l'anno. Circa 15 mila più di un
ministro non parlamentare. Va da sé che con la riforma federalista
questo andazzo non potrà continuare. Ma i sacrifici a cui saranno
chiamati gli assessori faranno ridere rispetto al resto dei problemi.
Il personale, per esempio. La relazione della Corte rivela che nel
triennio 2005-2007 la spesa per gli stipendi è aumentata del 18,1%, il
triplo dell'inflazione.
Nel 2007 i dipendenti sono costati 714 milioni,
il 37% più del 2001. All'esplosione ha contributo, spiegano i
magistrati contabili, «il notevole ampliamento del numero di dipendenti
a tempo determinato a seguito della decisione assunta dalla giunta
regionale di procedere alla contrattualizzazione» di alcuni precari.
Quanti erano? 3.496. Più o meno come tutti i dipendenti della Regione
Lombardia e degli enti collegati, che secondo il conto annuale del
Tesoro sono 3.961. Per inciso, la Lombardia ha 9 milioni e mezzo di
abitanti contro i 5 milioni della Sicilia. La mega infornata di precari
risale alla fine del 2005, pochi mesi prima delle elezioni regionali
che avrebbero confermato Salvatore «Totò» Cuffaro alla presidenza della
Regione. Come se non bastasse, sottolinea il rapporto della Corte dei
conti, l'amministrazione regionale ha poi provveduto a «stabilizzare»
altri 130 precari l'anno successivo e ancora altri 197 nel 2007.
Non c'è perciò da stupirsi che la bulimica macchina regionale
si sia gonfiata all'inverosimile: alla fine del 2006 si contavano
20.448 dipendenti, di cui 14.291 a tempo indeterminato, 5.455 ex
precari stabilizzati e 702 lavoratori socialmente utili. I dirigenti
sono ben oltre duemila, con un aumento inarrestabile della spesa per le
retribuzioni «di posizione di risultato», determinato dal «notevole
incremento del numero degli uffici di massima dimensione e delle
strutture intermedie». Ma siccome è regola che non ci siano figli e
figliastri, pure i dipendenti «a tempo» hanno avuto la loro parte. E
poco importa che l'aumento del «trattamento accessorio» per questo
personale sia stato concesso, dice la Corte dei conti, «in violazione
delle disposizioni normative e contrattuali». Perché il 6 febbraio
scorso, una decina di giorni dopo le dimissioni di Cuffaro e un paio di
mesi prima delle elezioni che avrebbero incoronato Raffaele Lombardo,
la Regione ha approvato per legge una tanto scontata quanto
provvidenziale sanatoria. Per non parlare dei consulenti.
Le norme fissano in tre il numero massimo per ogni assessorato
più un consulente per il servizio «controllo strategico»? Ebbene, nel
2007 gli incarichi di consulenza affidati da 10 dei 12 assessori, più
il presidente, erano 51, di cui 5 per il cosiddetto controllo
strategico. E che dire della spesa per le pensioni? Nel 2007 è arrivata
a 538 milioni, il 31,6% in più rispetto al 2001, con una crescita del
7,8% soltanto nell'ultimo anno. Il motivo? L'aumento del 51,6% dei
dipendenti della Regione che se ne sono andati in pensione: 413 persone
in dodici mesi. Inevitabili, a fronte di questa situazione, gli
interrogativi. Perché Lombardo è potente alleato di Silvio Berlusconi,
che a lui deve la schiacciante e decisiva vittoria del centrodestra nei
collegi elettorali dell'isola. Ma sa benissimo che la riforma, pure «a
misura di Sicilia» come lui stesso ha chiesto, potrebbe rivelarsi un
massacro se venissero tagliati massicciamente i trasferimenti alle
Regioni meno virtuose. Anche perché i segnali di una svolta, in
Sicilia, mancano del tutto. La Regione ha varato un piano di
riorganizzazione che dovrebbe comportare un risparmio di circa 1,6
milioni di euro l'anno negli stipendi dei dirigenti dal 2008 al 2010.
A parte le considerazioni circa l'entità dell'economia prevista,
considerando che il monte «salari» dei dirigenti, salito fra il 2001 e
il 2005 di oltre il 45%, supera ormai i 160 milioni di euro, i
magistrati contabili arrivano a mettere in discussione che il
modestissimo risparmio possa essere conseguito, anche perché «emerge in
maniera evidente che l'attuazione delle misure proposte non prevede una
diminuzione delle strutture burocratiche». Se infatti il numero delle
aree e dei servizi viene ridotto da 546 a 403, quelle delle unità
operative aumenta da 1.184 a 1.329. Ma in discussione, sanità a parte,
è anche l'intera struttura delle uscite regionali. A una fortissima
crescita della spesa per stipendi e pensioni ha fatto riscontro, negli
ultimi tre anni, un calo dei trasferimenti alle famiglie (-9,8%) e alle
imprese (-42,9%). E se la Regione, dice la Corte dei conti, spende
troppo poco per le opere pubbliche e il turismo, sulla formazione
professionale corrono fiumi di denaro. L'anno scorso, 432 milioni di
euro. Ma senza che se ne vedano risultati, se è vero, come sottolinea
il rapporto, che «la disoccupazione giovanile, alla quale dovrebbe
prevalentemente rivolgersi la spesa per la formazione professionale,
nel 2005 è stata del 40,6% per gli uomini e del 52,1% per le donne».

Sergio Rizzo
27 agosto 2008

http://www.corriere.it/politica/08_agosto_27/sicilia_assessori_aumenti_115_per_cento_c45332e8-73e8-11dd-97d8-00144f02aabc.shtml
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