Francesco B. Amministratore
Numero di messaggi : 231 Età : 50 Localizzazione : Aci Catena Occupazione/Ozio : Libero Professionista Data d'iscrizione : 19.08.07
| Titolo: La S.Messa di S. Pio V Gio Ago 23, 2007 11:42 am | |
| Cercherò di essere breve poichè l'argomento merita parecchie pagine. Già a ottobre scorso il Santo Padre aveva annunciato che entro dicembre la commissione "Ecclesia Dei", che si occupa principalmente delle problematiche suscitate dall'allontanamento(non scisma come pensano molti) di mons. Lefebvre nel lontano 1988.Finalmente a giugno l'annuncio dell'uscita. Tale documento di fatto liberalizza la celebrazione della S. Messa di S. Pio V ovvero la Messa in latino che si celebrò fino al Concilio Vaticano II e affiancherà la "Novus Ordo Missae", l'attuale S.Messa. Tale documento ha un suo posto nella storia della Chiesa poichè non è un documento che fa tornare indietro ma bensì ridà splendore e valore ad una liturgia antica di secoli e , di fatto, mai abolita. Infatti nella Chiesa, quà e la si è data la possibilità a chi ne facesse richiesta di poterla celebrare. I motivi principali per cui si concede questa possibilità sono molteplici: 1)Per avere maggior possibilità di dialogo e avvicinamento con i seguaci di Mons. Lefebvre; 2)Si arginerà e si ridimensionerà il fenomeno della dissacrazione dei Sacri Misteri da parte di molti sacerdoti che sono convinti che la S. Messa sia una specie di spettacolo teatrale, potendolo personalizzare a piacimento,fino a non rispettare le più basilari, ferree regole per la celebrazione ,persino non celebrando se c'è assenza di popolo. 3)Si darà la possibilità a chi è desideroso di una celebrazione più spirituale e raccolta anzichè certe Messe rumorose e iperattive(Vedi le Messe dei Carismatici o le cosidette "Messe dei ragazzi"). 4)Si ritornerà ad una centralizzazione del Mistero dell'Eucaristia e alla risacralizzazione del SS.Sacramento attualmente dato in mano al primo che passa.
Questi e tanti altri motivi hanno spinto Sua Santità a questo passo. Già da cardinale tuonava contro gli abusi liturgici. Adesso ha il potere per arginarli. Questo documento ha già suscitato un vespaio tra i vescovi poichè ce ne sono di ultraprogresisti che sono già sul piede di guerra(Vedi la Chesa Gallica e americana) contro tale decisione. Ti consiglio di visitare il sito dell'Associazione per la salvaguardia della Tradizione latino-gregoriana a partire dalla pagina che ti do per farti un'idea: hxxp://xxx.unavox.it/FruttiPostconcilio/LiturgiaComparata/LiturgiaComparata07.htm In effetti trovo che quest'ssociazione in certi punti sia un po troppo tradizionalista ma ti assicuro che è l'unico modo perchè la celebrazione della S. Messa torni ad essere Cristocentrica. Ho detto poco e niente sull'argomento ma non voglio dilungarmi troppo.Magari nei successivi post avremo modo di poter approfondire meglio l'argomento e confrontarci. | |
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Francesco B. Amministratore
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| Titolo: OFFERTORIO O OFFERTORIO SACRIFICALE Mar Set 18, 2007 11:18 pm | |
| DIFFERENZA TRA I DUE OFFERTORI
QUELLO DEL "NOVUS ORDO MISSAE (S. Messa attuale)si dispiega così:
(possibilità del canto e delle offerte dei fedeli, non obbligatorie; offerta del pane)
Il celebrante: Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo: lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna.
I fedeli: (se non si esegue un canto) Benedetto nei secoli il Signore.
(vino e acqua vengono versati nel calice)
Il celebrante: L’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana.
(offerta del vino)
Il celebrante: Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della vite e del lavoro dell’uomo: lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza.
I fedeli: (se non si esegue un canto) Benedetto nei secoli il Signore.
(il celebrante si inchina, e dice:)
Umili e pentiti accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie dinanzi a te. (il celebrante si lava le mani, dicendo:) Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato. (il celebrante esorta i fedeli a pregare:) Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente. (i fedeli rispondono:) Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
L’Offertorio della S. Messa "VETUS ORDO MISSAE"(Messa Tridentina) si dispiega così:
(Il sacerdote, baciato l'Altare in mezzo e congiunte le mani sul petto, si volge verso i fedeli, e allargando e congiungendo le mani dice:) S - Il Signore sia con voi. M - E con il tuo spirito. (Poi a mani giunte si volge all'Altare, allarga e congiunge le mani, china il capo alla Croce e dice:) S - Preghiamo. (Quindi, a mani giunte, dice l'Antifona dell'Offertorio:) S - (Come esempio riportiamo l’Antifona dell’Offertorio della I Domenica di Avvento: A Te ho innalzato l’anima mia: o Dio mio, in Te confido, non abbia a vergognarmi, né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché tutti quelli che in te confidano non saranno confusi.) (Detta l'Antifona, il sacerdote prende la patena con l'ostia e tenendole alzate fino al petto con entrambe le mani, elevati gli occhi a Dio e subito riabbassandoli, dice:) S - Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti, affinché a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. Amen. (Fatto un segno di croce con la patena, il sacerdote depone l'ostia sul corporale. Il diacono - o il ministro - mesce il vino nel calice; ilsuddiacono - o il ministro - mesce l'acqua; quindi il sacerdote, li benedice con un segno di croce, e dice:) S - O Dio, che in modo meraviglioso creasti la nobile natura dell'uomo, e piú meravigliosamente ancora l'hai riformata, concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi partecipe della nostra umanità, Gesú Cristo tuo Figlio, Nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Cosí sia. (Il sacerdote, stando in mezzo all'Altare, prende il calice, con la destra sul nodo sotto la coppa e con la sinistra alla base, lo tiene elevato, alza gli occhi a Dio, e lo offre dicendo:) S - Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza, e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del mondo intero. Cosí sia. (Quindi, fatto un segno di croce col calice, lo poggia sul corporale e lo copre con la palla; poi, congiunte le mani sopra l'Altare, un po' inchinato, dice sottovoce:) S - (Dan. 3, 39-40) Con spirito di umiltà e con animo contrito, possiamo noi, o Signore, esserti accetti, e il nostro sacrificio si compia oggi alla tua presenza in modo da piacere a Te, o Signore Dio.
(Il sacerdote si erge, eleva gli occhi al cielo, allarga le mani, le alza, le congiunge sul petto, e un po' curvato dice: )
S - Vieni, Dio eterno, onnipotente, santificatore,
(benedice con la mano destra l'ostia e il calice insieme, mentre tiene la sinistra poggiata sull'Altare)e + benedici questo sacrificio preparato nel tuo santo nome. (Intanto il sacerdote si lava le mani, dicendo:)
S - (Salmo 25, 6-12) Laverò fra gli innocenti le mie mani: ed andrò attorno al tuo altare, o Signore: Per udire voci di lode, e per narrare tutte quante le tuemeraviglie. O Signore, ho amato lo splendore della tua casa, e il luogo ove abita la tua gloria. Non perdere insieme con gli empii, o Dio, l'anima mia, né la mia vita con gli uomini sanguinarii: Nelle cui mani stanno le iniquità: e la cui destra è piena di regali. Io invece ho camminato nella mia innocenza: riscàttami e abbi pietà di me. Il mio piede è rimasto sul retto sentiero: ti benedirò nelle adunanze, o Signore. Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era in principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Cosí sia.
(Quindi, un po' inchinato in mezzo all'Altare, con le mani giunte poggiate su di esso, il sacerdote dice:) S - Accetta, o Santissima Trinità, questa offerta che ti facciamo in memoria della passione, risurrezione e ascensione di nostro Signore Gesù Cristo, e in onore della beata sempre Vergine Maria, di san GiovanniBattista, dei santi Apostoli Pietro e Paolo, di questi [martiri le cui reliquie sono nell'Altare], e di tutti i Santi, affinché ad essi sia d'onore e a noi di salvezza, e si degnino d'intercedere per noi in Cielo, mentre noi facciamo memoria di loro in terra. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Cosí sia. (Il sacerdote bacia l'Altare, si volge verso i fedeli, allarga e congiunge le mani, e a voce alta dice:)
S - Pregate, fratelli, (e prosegue a voce bassa, volgendosi di nuovo all'Altare) affinché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente. (Il ministro e i fedeli rispondono:) M - Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio, a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa. (Il sacerdote récita la stessa preghiera, dicendo: …dalle mie mani questo sacrificio…, e conclude a voce bassa:) S - Cosí sia.
Tratto dal sito xxx.unavox.it
C'è poco da aggiungere. Tutto si commenta da solo. L'offertorio sacrificale del V.O. è pieno di spiritualità, senso del sacro, umiliazione da parte del Sacerdote al cospetto di Dio con invocazioni propriamente cattoliche. Il nuovo offertorio è meschino e tratto dalla preghiera giudaica del capo famiglia prima dei pasti nell'era precristiana(???).Infondata quindi l'affermazione che è il testo usato nei primi secoli per celebrare la S. Messa!
Ultima modifica di il Mar Set 18, 2007 11:21 pm - modificato 1 volta. | |
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Francesco B. Amministratore
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| Titolo: Ancora delle differenze equivoche... Mar Set 18, 2007 11:19 pm | |
| «AGNUS DEI QUI TOLLIS PECCATA MUNDI» significa Agnello di Dio che ti addossi i peccati del mondo, mentre col tempo siamo giunti a che togli i peccati del mondo, non evidenziando che Cristo ha pagato al posto nostro. La frase «PREGHIAMO ANCHE PER I PERFIDI GIUDEI», che ha suscitato le ire degli Ebrei non avrebbe creato problemi se fosse rimasta in latino, dato che «perfidus» significa «duro a credere», che per gli ebrei è piuttosto un vanto. | |
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Francesco B. Amministratore
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| Titolo: Re: La S.Messa di S. Pio V Gio Nov 22, 2007 9:32 am | |
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